Il regno delle ossa by James Rollins

Il regno delle ossa by James Rollins

autore:James Rollins [Rollins, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2022-11-01T23:00:00+00:00


Ore 20.39

Charlotte sentiva il cuore battere a mille e si costrinse a combattere contro una paralisi che non aveva nulla a che fare con l’infezione virale. Sapeva che dovevano continuare a muoversi.

Raccolse la pistola del soldato morto ai piedi delle scale. Aveva imparato a sparare quando la sua famiglia viveva nella vicina Repubblica del Congo. Nessuno si spostava in quelle giungle senza un’adeguata protezione.

Monk se ne accorse e approvò con un cenno del capo.

A giudicare dalle esplosioni e dalle urla che arrivavano dalla foresta, l’uomo che era venuto a salvarli – Tucker – non era solo. Charlotte sperava che con lui ci fosse una squadra abbastanza numerosa in grado di portarli via da quell’isola.

Il gruppo aggirò l’alta chiesa restando sempre nell’ombra. Di tanto in tanto Tucker lanciava una bomba fumogena per aumentare la loro copertura. Gli schiocchi ovattati non attiravano l’attenzione, e le nuvole di fumo infittivano le tenebre che li avvolgevano. Ciò nonostante, Charlotte si sentiva come una foglia in un vortice, e sussultava ogni volta che una nuova esplosione risuonava nella giungla.

Nonostante tutto, raggiunsero i Quonset senza intoppi. Non c’era nessuno nei paraggi: probabilmente il personale medico era corso al riparo.

Tucker sollevò un braccio e il gruppo si fermò. «Restate qui», sibilò, proseguendo da solo.

Mentre fissava il capanno adibito a ospedale, Charlotte ricordò la promessa che aveva fatto a Disanka. «Non possiamo abbandonare i pazienti», disse a Monk.

«Non c’è tempo», rispose lui, con espressione addolorata. «La maggior parte di loro non riesce neppure a muoversi.»

Aveva ragione. La maggior parte dei pazienti era costretta a letto, in uno stato catatonico indotto dal virus. Ma non tutti...

«Almeno qui vengono curati», continuò Monk. «E poi la loro unica speranza è che noi riusciamo ad andarcene da qui e a chiamare aiuto.»

Anche quello era vero. Tuttavia lei si sentiva in colpa, non sopportava l’idea di abbandonare Disanka e il figlio.

Tucker tornò da loro. Anche se gli occhiali gli coprivano gran parte del viso, non fu difficile leggere la sua preoccupazione dalla mascella contratta. «Qualcosa non va.» Indicò il punto da cui provenivano le grida e le raffiche di fucile. «A quest’ora Kane avrebbe già dovuto attirare le pattuglie a sud...»

Frank si voltò. «E qualcuno si sta avvicinando alle nostre spalle.»

Ordini urlati risuonavano dalla piazza centrale. Gli stivali sbattevano sulle passerelle di legno, diretti verso la loro posizione.

Tucker imprecò, ma la sua attenzione sembrava rivolta altrove. Sollevò il dispositivo che aveva in mano. «Andiamo, Kane...»

Charlotte aggrottò la fronte e fissò la giungla.

Chi c’è là fuori?



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